Il rifugio del giornalista

Il rifugio del giornalista

Un giorno un giornalista si innamorò di un piccolo loft all'ultimo piano di un edificio del 1920. Decise di farne il suo intimo rifugio, e mi chiese di ripensare completamente la disposizione degli arredi, i colori e le finiture, come se fosse un abito da cucire su misura per lui, le sue abitudini, la sua personalità...  le sue passioni.
Questo progetto è un efficace esempio di come intervenendo solamente su alcune finiture e alcuni complementi di arredo si possa trasformare completamente lo spazio abitativo rendendolo confortevole e in totale sintonia con un nuovo proprietario.
L'appartamento è stato acquistato già ristrutturato e parzialmente arredato.
La cucina con l'isola centro stanza e la parete divisoria in acciaio e vetro tra camera e bagno sono infatti elementi centrali di una ristrutturazione che feci io stesso sette anni prima.
Cambiando proprietario, il piccolo loft, doveva essere completamente ripensato in funzione di una diversa sensibilità, personalità, cultura e di un diverso stile di vita.
La base architettonica della precedente ristrutturazione era ottima e neutra lasciando la possibilità di trasformate l'atmosfera degli ambienti mantenendo la distribuzione chiara e semplice, già adatta ad uno stile di vita dinamico e contemporaneo.
In primo luogo fu studiata una nuova palette cromatica basata su toni freddi da armonizzare alla cucina e alla parete in ferro e vetro esistenti.
Tutte le finiture e gli arredi seguono costantemente l'utilizzo di soli quattro colori con pochissime eccezioni e variazioni di tono. Il bianco, il grigio, l'azzurro e il marrone del pavimento: un listone segato a mano in rovere di straordinaria matericità e bellezza.

Le pareti sono diventate il supporto di una decorazione grafica, geometrica, asciutta e moderna: lo spazio è scandito dal ritmo serrato dei pieni e dei vuoti delle grandi finestre da dove la luce abbacinante entra copiosa. 
I rettangoli grigi delle pareti diventano lo spazio multimediale dove fluttuano le numerose opere d'arte collezionate dal nuovo proprietario.
Il ritmo cromatico prosegue in camera. 
Il letto è stato orientato in modo da vedere la finestra ed il tramonto della sera.
Entrando in camera la linea essenziale dell'armadio a due ante scorrevoli guida lo sguardo verso la parete del bagno che diventa protagonista assoluta della spazio; questa è una citazione stilistica che rievoca il sapore della civiltà industriale di inizio novecento. 
La stanza da bagno conserva la sua semplicità originaria. Mattonelle in ceramica smaltata in bianco lucido dalla geometria diamantata si alternano al colore grigio delle pareti.
Tutto l'arredo è studiato in modo da dilatare lo spazio e moltiplicare la luce attraverso l'utilizzo di materiali lucidi, trasparenti e riflettenti: la ceramica smaltata bianca, il cristallo, il plexiglas e il vetro specchiato.

In tutto l'appartamento compaiono complementi d'arredo di grande pregio: come la libreria del soggiorno, realizzata su misura in legno laccato bianco su mio progetto, i due tavoli della serie Tulip progettati da Eero Saarinen; le sedie disegnate da  Arne Jacobsen nel 1955 che si alternano a sedie liberty di inizio '900; il lampadario composito della serie ALBUM sopra il tavolo da pranzo e una selezione di lampade, icone del '900, prodotte da Flos, Kartell e Artemide.
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